domenica 29 aprile 2007

LA FABBRICA DI CIOCCOLATO



La simbiosi attore/regista è ormai totale. Nei panni di Willy Wonka, Depp appare solo dopo mezz’ora di film: il suo ingresso in scena, con gli enormi occhialoni da sole, il cilindro e i capelli a caschetto alla Prince Valiant, è da antologia. Prima, abbiamo assistito alla vita povera e felice di Charlie, il vero protagonista del film. Il piccolo Charlie vive con genitori e nonni in una baracca, nella città operaia e fatiscente che circonda la gigantesca fabbrica di cioccolato di Willy Wonka. Quando il misterioso cioccolataio, che da anni vive recluso, lancia un concorso (i cinque bambini che troveranno uno speciale coupon dorato in una tavoletta di cioccolato potranno visitare la fabbrica), Charlie sogna di essere tra i fortunati. Prima di lui, i coupons vanno a bambini ricchi, viziati e insopportabili: ma il quinto tocca proprio a lui, e Charlie potrà finalmente vedere il mitico Willy, accompagnato dal nonno che un tempo, nella fabbrica, ha lavorato...Quando entriamo con Charlie e gli altri bambini nel regno di Willy Wonka, capiamo subito che il cioccolato è una scusa. Willy è il custode di un mondo dove regna la fantasia. Quando vediamo gli Oompa-Loompa creare tavolette identiche al monolito di 2001 Odissea nello spazio, possiamo giungere alla conclusione che la fabbrica di cioccolato è Hollywood. Lettura legittima, ma riduttiva: è anche il regno di Oz, è Disneyland, è l’Isola che non c’è, è la sintesi di tutti i regni immaginari che l’uomo si è inventato per sopravvivere, e Willy Wonka ne è il custode. È un artista misantropo che Johnny Depp costruisce come un dandy bizzarro, irascibile e sotto sotto tenerissimo. È la creatura alla quale Tim Burton affida il suo messaggio: per vivere nel mondo occorre recuperare la ricchezza e l’ambiguità delle fiabe, con la loro poesia e la loro crudeltà. La fabbrica di cioccolato è un film utilissimo per sopportare questa nostra pesantissima epoca.
VOTO: 7

1 commento:

FiliÞþØ ha detto...

uff...:( a me non è piaciuto molto (e me ne vergogno un pò...).
ammetto di essere partito prevenuto, ma per me l'unico Willy Wonka è, e rimarrà sempre, Gene Wilder...