sabato 27 ottobre 2007

DESTINO CANAGLIA BIS

SONO USCITA E UN GATTO NERO MI HA ATTRAVERSATO LA STRADA...
CHE VUOL DIRE TUTTO CIO'???

IL DESTINO...CANAGLIA



Questa è la scula che mi ha offerto 15 ore di lezione per ora in attesa della graduatoria definitiva e di una supplenza più sostanziosa. Non sono pazza o ripetitiva, il fatto è che sta mattina mi hanno richiamato dalla scuola e mi hanno rifatto la stesso domanda: "Ma allora la dà la disponibilità per questa supplenza?"Io sbigottita, perchè era una copia della telefonata avvenuta mercoledi 24/10/2007 (cioè 3giorni fa), gli ripeto che questa supplenza la rifiuto perchè fa ancora fede ad una graduatoria provvisoria, nel momento icui invece usciranno le graduatorie definitive e mi assegneranno una supplenza, qualsiasi essa sia, io l'accetterò.
Se tutto ciò è stato facile spiegarlo alla segretaria della scuola con cui ho parlato Mercoledi, così non è stato stavolta, perchè la segretaria è stata molto precipitosa..
Ora i miei dilemmi sono:
1. la segretaria avrà capito che non accetto solo questa supplenza e mi chiamerà per le prossime?
2. Il destino perchè è così beffardo con me?
sono confusissima..e se questo fosse un altro segno del destino che mi implorava di partire e andare via....?

martedì 23 ottobre 2007

LA BELLA ADDORMENTATA DEL BOSCO


Ma a volte la vita è proprio strana. Ho riprovato anche quest'anno la SSIS e ho superato la 1 prova piazzandomi in una buona posizione e il 5 novembre devo sostenere la 2 prova.. stamattina mi arriva un telegramma, una scuola di Milano (dove mi sono inserita per le graduatorie) mi comunica che mi hanno assegnato 15 ore di supplenza (1 settimana) e chiede di dare conferma della mia disponibilità.. ma come è possibile? ma tutto ora? non poteva succedere 1 settimana fa? sarebbe stato tutto diverso...
E ora mi chiedo..mi richiameranno? mi daranno un'altra supplenza, sperando in una più lunga...
Vedremo.. per oggi sono felice e lusingata.. chissà se le cose stanno cambiando?!!

sabato 20 ottobre 2007

TUTTE LE DONNE DELLA MIA VITA


Uno chef speciale, che organizza menu solo se ispirato da figure femminili importanti.
Davide, un Luca Zingaretti formidabile e affascinante nella sua gestualità sottolineata, durante un'immersione ha un incidente ed è portato in camera iperbolica. Alla notizia "tutte le donne della sua vita" accorreranno in quella casa di Stromboli che tutte hanno vissuto e di cui tutte hanno goduto. C'è Diletta (la mamma) con il suo gattino e il suo segreto; Isabella e suo figlio Giovanni; Monica, Tommy e Rodolfo (nuovo compagno e vecchia conoscenza di Davide) e Stefania con tutte le sue manie e quel piccolo bimbo che cresce nel suo grembo.
Davide cucinerà per loro un primordiale couscous dove unico sapore predominante è quello del riccio che rappresenta proprio l'uomo, contrapposto alla figura femminile rappresentato dal sapore del latte.
Film nell'insieme godibile, in cui i veri personaggi ben tratteggiati sono quelli femminili, con le loro manie (Stefania) le loro piccole certezze (Isabella la donna più matura della combricola) e la loro maternità (Monica) capaci di completare e arricchire la vita degli uomini. Un plauso speciale alla bravissima Michela Cescon sempre perfetta in tutte le sue interpretazioni e nella parte della "bipolare" sublime. Unica vera nota dolente la colonna sonora troppo provinciale e troppo ruffiana.
VOTO:6

giovedì 18 ottobre 2007

TACCHIA A SPILLO


Come locandina ho scelto questa, non quella usurata vista qui dalle nostre parti intorno al 1991. Sui film di Pedro Almodovar potrei dilungarmi ore e ore, è stato forse il mio primo vero amore, ma cercherò di limitare tutta la mia foga. Entrando nel merito di questo film.
Becky del Paramo, una famosa cantante degli anni'60, torna a Madrid dopo molti anni di assenza. Ha così occasione di rivedere la figlia Rebeca, che a sua insaputa molti anni prima, aveva ucciso il patrigno che voleva impedire alla moglie di tornare a calcare la scena e impedirle di continuare la carriera nel mondo dello spettacolo.
Le due donne non si vedono da quindici anni, ma la figlia, sin da piccola, nutre un'ammirazione smisurata per la madre, che però assume dei connotati differenti in seguito alla vicinanza di quest'ultima. Rebeca è diventata una giornalista televisiva: lavora per una emittente privata il cui proprietario, Manuel, è diventato suo marito. Becky con stupore scopre che il genero è stato un suo vecchio amante. I 3 si recano in un locale dove si esibisce Femme Letal, un imitatore di Backy. Al termine dello spettacolo l'artista fa l'amore con Rebecca, intanto Manuel cerca di sedurre sua suocera Becky (no tranquilli parlo sempre di questo film e non di una puntata di Beautiful). Manuel continua a sedurre Becky e un giorno Rebecca ritrova suo marito morto nella loro casa in campagna. Fino a questo punto il film è come se avesse fatto una lunga presentazione dei fatti, giungendo solo ora al nocciolo del film stesso: l'omicidio. Il giudice Dominguez è certo che a commettere l'omicidio potrebbero essere state Rebecca o Becky; la prima perchè insistentemente respinta dal marito, la secondo per il motivo esattamente opposto.
Proseguire nel racconto vorrebbe dire svelare troppo e il gusto di questo film è dato proprio dalla sua imprevedibilità e, diciamolo anche, eccentricità.
Tacchi a spillo è un film sulla morale, difende innanzitutto quella individuale dei suoi personaggi e le ragioni che li fanno agire andando contro la morale comunemente accettata oggi. Le protagoniste sono due donne dai tratti forti; sono imperfette, complesse e per nulla rinunciatarie. Vi sono 2 scene sublimi : la prima quella in cui Becky ritrova il suo pubblico a teatro; la seconda invecequando Rebeca confessa sè stessa alla madre nel tribunale messo a disposizione del giudice Dominguez. Rebeca durante tutto il film fa ben 4 confessioni e tutte ugualmente vere e sinonimo di massima sfaccettature del suo personaggio. Questo film è quello che più assomiglia ad un melodramma (anche se con commistione col genere musical). Come melodrammma questo film è molto dialogato, è indubbio che qui l'azione passa attraverso le parole: vi sono 2 omicidi, ma non si vedono. In realtà non vi sono altri modi di esprimere il dramma, la tensione il dolore che non attraverso la parola. Immenso come film, sempre sui generis, anzi sempre sè stesso, sempre autoriale.
VOTO:8

mercoledì 17 ottobre 2007

LEZIONI



Bene, oggi salgo in cattedra e terrò un piccolo corso di 25 ore. Il mio modulo sarà ALFABETIZZAZIONE, ossia, avrei dovuto insegnare la lingua italiana a delle donne straniere che aspirano a diventare "dama di compagnia" (è questo il corso in cui rientrano le mie ore di lezione) e invece ci sono solo 3 partecipanti straniere. Ho dovuto ripiegare il mio modulo, l'ho rimaneggiato e spremendomi le meningi ne è uscito uno un po' diverso. Ora parlerò di COMUNICAZIONE-LINGUAGGIO-SOTTOCODICI-LINGUAGGI SETTORIALI.
Forse così è un po' meglio e forse è anche meno complicato per me.
Alle 9 la mia prima lezione, quindi vado a prepararmi...
Pensare che questo forse, se non riesco ad entrare nella scuola, dovrebbe essere il lavoro che farò per tutta la mia vita..

domenica 14 ottobre 2007

SETTEMBRE


Minimal questo film di Woody Allen, il grande assente.
In una villa di campagna, in una cittadina del Mid-west, mai nominata, si ritrovano madre e compagno, figlia (Lane) e amica (Stephy) e 2 pretendenti (Haward e Peter). I rapporti sono tutti incerti inizialmente, tra Lane e Peter sembra esserci qualcosa di più di una amicizia, annebbiato un po' dalla presenza ingombrante della madre di Lane che tallona Peter perchè le scrivi la sua biografia; tra Staphy e Haward sembra esserci un profondo rapporto. Ma dopo una serata costretti in casa da un forte temporale e dal black out dell'elettricità, le verità cominciano ad affiorare. Ognuno custodisce un segreto che ribalta le situazioni di partenza. Senza svelare troppo del film i personaggi sono tutti innamorati della persona sbagliata e fra tensioni e confessioni, ci conducono a un finale dove comunque ogni cosa resta come prima. Lo schema è quello classico della tragedia: situazione iniziale, precipitazione di essa a causa di un annodamento della vicenda e infine ritorno alla quiete, che in questo film coincide esattamente con il punto di partenza. Ad essere diverso però è la consapevolezza di aver rivelato a se stessi di sapere qual'è la Verità.
Un film che si svolge nell'arco di una serata, un film giorato tutto in interni, in cui le mura di casa fungono da spazi comuni e personali, e da confine del film stesso. In questo film c'è un perfetto incrocio tra le singole storie personali che si intrecciano tra loro.
Woody Allen è assente e con lui le strade della sua New York, che comunque aleggia nel racconto di questa storia che come un fantasma fa sentire il peso della sua presenza pur se effimera.
In tutti i film in cui Allen non recita, il regista utilizza la "casa" come mezzo per poter entrare nelle vite degli uomini, e solcandone le porte, gli viene concesso di mostrare (e si badi bene solo mostrare) le vite quotidiane.
La regia di questo Allen non è invisibile, ma di sicuro non è nervosa e sincopata come in quella di Mariti e Mogli, qui sembra tutto più fluido. L'idea dell'incertezza dei personaggi e dell'evoluzione zoppicante delle loro storie, viene espressa attraverso la morfologia della casa, piena di spigoli e di angoli. La presenza di Allen è tutta nella sceneggiatura di questo film, impreziosita da temi tipici alleniani, i rapporti umani, la fragilità dell'uomo e dei rapporti stessi, e poi piccoli elementi di storia che rappresentano l'autorialità di Allen, l'interesse per l'arte (Lane e Peter sarebbero dovuti andare a vedere l'ultimo film di Kurosawa) la tematica del Macchartysmo e infine la New York vocheggiata come curatrice dell'animo e soluzione finale.
VOTO: 7

venerdì 12 ottobre 2007

MICHAEL CLAYTON


Un uomo per bene, in una bisca clandestina ha accumulato ben 75 mila dollari di debito a causa di un investimento non andato bene. Subito dopo viene chiamato da un collega per "sistemare" una questione un po' losca. Micheal Clyton fa questo per mestiere, l'aggiusta guai e dovrà fare ciò anche con un suo collega, un avvocato dello studio legale per cui lavora. Ma nel cercare di aggiustare la "bravata" commessa scoprirà le motivazioni che l'hanno portato a quell'atto. La grande multinazionale che difendono ha immesso nel mercato un prodotto nocivo all'ambiente, che ha portato alla morte di molte persone nel mondo. Ma lo scaltro Clooney vendicherà l'amico sacrificato dalla multinazionale e porterà a galla la verità.
Questo legal-movie non mi ha convinto affatto. E' assolutamente piatto, senza tensione ne colpi di scena. Tutta la pellicola si affida a quel titano di Clooney che tra un ammiccamento e un altro fa scorrere i minuti di questo quasi interminabile film. I personaggi di questa sceneggiatura sono tutti ben tratteggiati, quello di Micheal Clyton ha molto spessore, mostrandoci informazioni che spaziano dalla situazione familiare di padre separato; alla storia personale del debito a causa del fallimento del bar aperto col fratello; al rapporto con i superiori. Anche il resto dei personaggi non sono aliatori ma hanno tinte piuttosto calcate. Carina l'idea circolare del mostrare il futuro, tornando al passato per poi ricollegarsi al presente, e il cerchio si chiude
VOTO: 5

martedì 9 ottobre 2007

COLLATERAL


Ieri sera facendo zapping senza sapere esattamente cosa aspettarmi dal palinsesto televisivo ho avuto questo piacevole sorpresa. Mi sono imbattuta in Collateral. Era da tempo che volevo rivederlo, per fortuna nel 2004 ebbi la grandiosa idea di andarlo a vedere al cinema, e hanno esaudito il mio desiderio.
Un tassista, Max, diligente inizia il proprio turno accompagnando una splendida donna, procuratrice a lavoro, i due si piacciono subito e la ragazza decide di dargli il proprio bigliettino da visita per rivedersi. Subito dopo questa corsa sale sul taxi un uomo, straniero, brizzolato e dall'aria fine, Vincent, che gli offre ben 700 dollari per rimanere con lui tutta la notte e accompagnarlo nei suoi vari spostamenti. Ha inizio la corsa ed è l'inizio della fine. L'uomo tanto elegante è in realtà un killer di professione, giunto in città per far fuori le vittime prescelte. Tra i due si crea un rapporto giocato tutto sulle differenze, a cominciare da quella visiva d'impatto: bianco/afro-americano (per la political correct); elegante e distinto/casual e "normale"; realizzato/in cerca di realizzazione; spietato/estremamente sensibile; cinico/sognatore e oltre.
Ma il filo che lega i due si rinforza quando la polizia è convinta che Vincent ha il corpo di Max, solo un poliziotto più acuto capisce l'equivoco, ma poco riesce a fare perchè viene ucciso dal vero Vincent. Max riesce a sfuggire dalle grinfie di Vincent ma è costretto a ritrovarlo perchè l'ultima vittima prescelta da Vincent è la donna dell'inizio.
Un action movie che si svolge nell'arco di una notte e che ci fa percorrere in lungo e in largo la città di Los Angeles, mostrandoci i volti più vari di questa città, la zona ispanica, quella cinese, quella del centro con gli uffici del procuratore. E' un film da varie sfaccettature, che cerca di mostrare in pieno tutto e il contrario di tutto, io penso che la forza di questo film sia proprio la sua estrema varietà di personaggi (l'opposizione tra i protagonisti), le ambientazioni.
Ovviamente Micheal Mann non è un principiante e non si può far altro che ammirare l'eccellenza della fotografia, delle musiche e ovviamente una sceneggiatura che non ha pecche. La cosa che adoro in Mann è la capacità di girare scene in luoghi affollati. Da antologia la lunga scena nella discoteca, resa ancor meglio da una musica incessante e martellante.
VOTO: 8

sabato 6 ottobre 2007

LA RAGAZZA DEL LAGO




Un opera prima di Andrea Molaioli questo "La ragazza del lago".
Una bambina mentre torna a casa viene avvicinata da Mario, un ragazzo cresciuto fisicamente ma non mentalmente, che le mostra i suoi conigli e le racconta una favola sul lago che si trova vicino alla piccola città in cui abitano. Nel lago vive un serpente gigante (reminescenza felliniana da La Dolce Vita) che in un certo periodo dell'anno riemerge e se qualcuno prova a fissare i suoi occhi si addormenta per sempre.
Mario e la bambina custodiscono un segreto. Il serpente ha colpito una ragazza del paese, trovata riversa sulle sponde del lago. Ad investigare nel piccolo paesino del Friuli un commissario napoletano, un Toni Servillo tanto distaccato e glaciale nel modo di lavorare ma altrettanto caloroso come solo un napoletano con la sua parlata e nel suo modo di agire sa essere.
Tutto il film è giocato sulla risoluzione di questo omicidio molto atipico visto che la vittima non ha opposto resistenza e si è lasciata morire.
Senza voler svelare nulla di questo trillher, il film trova nell'attore protagonista Tony Servillo, uno dei motivi principali della sua riuscita, accompagnato da una sceneggiatura ben scritta capace di delineare perfettamente i contorni del commissario (lasciando spazio persino alla storia personale collegata al motivo del suo trasferimento dalla Campania al Friuli) utilizzando gli altri personaggi come delle comparse che gli facessero da spalla. Gli stessi esterni, con i paesaggi sconfinati della regione, le immagini del piccolo paese friulano appaiono elementi utili alla sceneggiatura per aggiungere ulteriori informazioni alla storia.
La regia di Andrea Molaioli è molto particolare. Per certi versi non è troppo scorrevole è estremamente curata ma talvolta sembra essere fin troppo forzata (in modo particolare durante il ritrovamento del corpo della ragazza) come un meccanismo che a volte finisce per incepparsi. E ad aumentare questa sensazione è l'uso di musiche "elettriche e distorte" spropositato.
Un'ultima nota, a favore ancora una volta, riguardano le immagini. Lo schermo sembra proiettare l'immagini di un quadro che gioca sui contrasti del verde dei boschi, il trasparente dell'acqua, l'azzurro del cielo e il perlaceo della pelle della ragazza.
VOTO:7

martedì 2 ottobre 2007

RITORNI

Dopo poco più di un mese e un anno in più sulle spalle ritorno sul mio blog.
L'unica novità importante che ho è il mio ri-entro all'università. Alla mia veneranda età (26) dopo un'esperienza di servizio civile senza seguito con i ragazzi audiolesi, torno a studiare.
Scienze della Formazione Primaria, per poter diventare fra 3/4 anni maestra di scuola elementare...che dite sbaglio? Nuovamente studentessa avrò molto tempo da dedicare al mio blog...spero, anche se i miei 27 esami e 400 ore di tirocinio e 200 di laboratorio mi impensieriscono e non poco..