Due neo-laureati cercano a tutti i costi di pagare i soldi dell’affitto di quell’appartamento che li ha accompagnati in tutti gli anni di università. Il primo Stefano Accorsi si presenta ai colloqui facendo di tutto per non essere preso, e il secondo preferisce vendere delle critiche cinematografiche (copiandole da una rivista siciliana) piuttosto che mettere i piedi fuori di casa e rischiare di mettersi in gioco. In fondo il film è tutto in quello: l’arrendersi all’idea che crescere vuol dire prendersi responsabilità che da studenti non si hanno. La stessa non-maturità caratterizza anche gli affari di cuori, Andrea lascerà la propria ragazza Dolores (Anita Caprioli) perché tre giorni prima di conoscerlo era andata a letto con un regista teatrale per avere la parte. A terrorizzare Andrea è proprio il clichè del gesto di lei, e la paura di poter “diventare normale”.
Questa di Ponti è una piacevolissima sorpresa, anche premiato nel 2001 con due David di Donatello: per la sceneggiatura e per l’attore non protagonista (Libero De Rienzo). I duetti De Rienzo-Accorsi sono formidabili, i due personaggi sono definiti perfettamente, Accorsi con la “paranoia” sulla normalità e il romanticismo (residuato degli anni passati); De Rienzo che sguazza tra nevrosi ed infantilismi. A livello di regia Ponti riesce a costruire la storia su un buono stratagemma narrativo: il film inizia quasi dalla fine per poi ritornare su quel punto e piazzarci il giusto finale a sorpresa. Sullo schermo poi le scene di Torino si sposano con le musiche dei Motel Connection che Torino la conoscono bene. Molto meglio questa prima pellicola rispetto all’altra: A/R (vedi su questo stesso blog la recensione), molto simile ma di qualità inferiore.
Questa di Ponti è una piacevolissima sorpresa, anche premiato nel 2001 con due David di Donatello: per la sceneggiatura e per l’attore non protagonista (Libero De Rienzo). I duetti De Rienzo-Accorsi sono formidabili, i due personaggi sono definiti perfettamente, Accorsi con la “paranoia” sulla normalità e il romanticismo (residuato degli anni passati); De Rienzo che sguazza tra nevrosi ed infantilismi. A livello di regia Ponti riesce a costruire la storia su un buono stratagemma narrativo: il film inizia quasi dalla fine per poi ritornare su quel punto e piazzarci il giusto finale a sorpresa. Sullo schermo poi le scene di Torino si sposano con le musiche dei Motel Connection che Torino la conoscono bene. Molto meglio questa prima pellicola rispetto all’altra: A/R (vedi su questo stesso blog la recensione), molto simile ma di qualità inferiore.
VOTO: 7,5
5 commenti:
Bello...nonostante non sopporti Accorsi questo film mi è molto piaciuto...merito anche di Libero De Rienzo che è spassosissimo...una delle scene che mi ha fatto più ridere è quela del colloquio di lavoro sulla sincerità....
su "notturno bus"..non mi pare di aver detto qualcosa di cosi diverso da quello che dici tu..ho solo espresso quello che secondo me sono i limiti di un talento che se non si perde per strada darà risultato ben più maturi. ciao e grazie della visita..appunti di cinema
A me questo film è piaciuto molto. Ricordo bei dialoghi e un ritratto perfetto della generazione dei Peter Pan trentenni.
si libero de rienzo è fenomenale in questo film...io in pratica ricordo le batutte piu dsivertenti a memoria..e la teoria sui libri e il bisogno di leggere di tutto ve la ricordate? be io sono esattamente d'accordo con loro.
Uno dei miei cult italiani! A parte il fatto che mette in scena dinamiche relazionali non molto differenti da quello che succede nella realtà e, ogni volta che lo vedo ho nuovi spunti per farmi grasse risate, trovo De Rienzo incredibile! Accorsi qui, era ancora sopportabile.
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