giovedì 17 maggio 2007

DIARIO DI UNO SCANDALO



Due professoresse di una scuola nei sobborghi di Londra si incontrano e danno inizio ad una storia di amicizia contorta e perversa. Sheba (Cate Blanchett), la nuova professoressa di storia dell’arte, irrompe nella quotidianità e regolarità della scuola sconvolgendo le vite di tutti: professori ed alunni. Il suo arrivo è seguito dall’occhio vigile e “eccitato” di una collega Barbara (Jude Dench) prossima alla pensione, rigorosa, matura e sentimentalmente libera. Quest’ultima si offre di essere la migliore amica della giovane insegnante, insinuandosi progressivamente nella vita di lei. La scoperta di una storia clandestina (e non rivelatale) con un alunno della scuola di Sheba finirà per unire ulteriormente le due donne in un rapporto impastato e ossessivo basato sempre più su bugie. E’ solo lo scandalo della pedofilia di Sheba che può unire le due, ed è proprio Barbara a farlo scoppiare. La vera natura di Barbara pian piano è sempre più manifesta e il ritrovamento del diario che gelosamente custodisce da anni renderà consapevole Sheba dell’amore nascosto che Barbara nutre per lei. I segreti di entrambe le donne sono altrettanto oscuri e pesanti: la pedofilia di lei e l’amore ossessivo e omosessuale di lei.
Il film è sceneggiato da Patrick Marber, già sceneggiatore di Closer, ma questa volta non raggiunge la stessa potenza espressiva. In alcuni frangente i vari dialoghi sembrano essere davvero prevedibili e non-sense. Al contrario la regia è una piccola perla. Sono stupendi gli stacchi che puntualmente Richard Eyre utilizza per rendere evidentissime le differenze tra le due donne, le cure per il particolare e una fotografia eccellente impreziosiscono questo film. Sulla scena le due grandi attrici si fronteggiano dando vita ad un confronto tra due scuole di recitazione. Jude Dench con un'espressività contenuta che gioca tutto su piccoli ma percettibili movimenti del volto e sulla parola, Cate Blanchett invece dà al suo personaggio una vitalità serena e tormentata al contempo. Il film scorre e visivamente ha una forza incredibile, ciò che sembra vacillare è un po' la storia in sè, in alcuni casi sa di già visto e un po' banalotto, ma anche solo visivamente (perchè penso sia una piccola magia di regia) va visto.
VOTO: 6,5

5 commenti:

FiliÞþØ ha detto...

Bella recensione...concordo su tutto...

ciao

rovistata ha detto...

grazie.. allora ogni tanto passi ancora da qui...

FiliÞþØ ha detto...

Ci passo sempre...;)
solo che molti film non li conosco...

Edo ha detto...

Sì direi che concordo su quasi tutto. Anzi no, Closer e potenza espressiva nella stessa frase mi suonano malissimo. Uno dei film più sopravvalutati degli ultimi anni. Ahia,qui mi sa che scateno la discussione! :)

rovistata ha detto...

infatti...io ho amato closer a lungo..per me già la frase d'apertura al film è geniale: CHI AMA A PRIMA VISTA, TRADISCE AL PRIMO SGUARDO..e poi non so ma forse è proprio così..l'unico difettuccio è che ha l'impianto di un testo teatrale ed è un po' strano vedere in scena solo e soltanto 2 personaggi alla volta..ma è davvero bello..