Tre generazioni di donne si riappropriano del passato sopravvivendo alla follia della vita.
Raimunda (una splendida Penelope Cruz) si allontana dalla provincia della Mancha e va a vivere a Madrid con sua piglia Paula e il compagno Paco. La lussuria di Paco sarà causa del suo omicidio per mano della figliastra Paula. Contemporaneamente a tale episodio la morte improvvisa della zia riporterà Raimunda e sua sorella Sole nella città natale. Da qui in poi nulla sarà come prima, le due sorelle si scontreranno con il proprio passato e con una figura misteriosa che non può fare a meno di tornare (in questo senso il titolo Volver che significa proprio Tornare) per sistemare gli errori commessi “in vita”.
Una storia con donne e di donne. Ancora una volta è il mondo femminile protagonista di Almodovar che costruisce questa storia come fosse una scatola cinese, una matriosca da scartare e continuare a scartare, fino ad arrivare al suo nocciolo e perciò alla sua risoluzione.
La profonda conoscenza del regista del cinema, e soprattutto di quello classico, dei noir classici, appare qui evidente. Questo non può che rendere la pellicola estremamente pregevole e piacevole.
La classicità del genere condito dalla attualità e vitalità del grande regista madrileno che da sempre ha coniugato la perfezione di genere e di stile con la vitalità e freschezza del linguaggio on the road.
Raimunda (una splendida Penelope Cruz) si allontana dalla provincia della Mancha e va a vivere a Madrid con sua piglia Paula e il compagno Paco. La lussuria di Paco sarà causa del suo omicidio per mano della figliastra Paula. Contemporaneamente a tale episodio la morte improvvisa della zia riporterà Raimunda e sua sorella Sole nella città natale. Da qui in poi nulla sarà come prima, le due sorelle si scontreranno con il proprio passato e con una figura misteriosa che non può fare a meno di tornare (in questo senso il titolo Volver che significa proprio Tornare) per sistemare gli errori commessi “in vita”.
Una storia con donne e di donne. Ancora una volta è il mondo femminile protagonista di Almodovar che costruisce questa storia come fosse una scatola cinese, una matriosca da scartare e continuare a scartare, fino ad arrivare al suo nocciolo e perciò alla sua risoluzione.
La profonda conoscenza del regista del cinema, e soprattutto di quello classico, dei noir classici, appare qui evidente. Questo non può che rendere la pellicola estremamente pregevole e piacevole.
La classicità del genere condito dalla attualità e vitalità del grande regista madrileno che da sempre ha coniugato la perfezione di genere e di stile con la vitalità e freschezza del linguaggio on the road.
Voto: 8
2 commenti:
Da uomo non sono ovviamente in grado di dire quanto Almodovar abbia reso efficacemente l'animo femminile, però questo film è effettivamente splendido.
Credo che la grandezza di Almodovar non sia ancora stata compresa completamente.
P.S.: Mi fa MOLTO piacere rileggerti.
Grazie.. sono troppo contenta di leggere le tue parole.. purtroppo lo scampolo di anno da maggio a settembre non è stata facile, per fortuna è rientrato tutto, e la passione e il tempo per il cinema è tornato.
Almodovar io lo adoro, sono stata iniziata al cine,a cn almodovar e fellini, due registi diversi e diversamente grandi entrambi.. che gusto personale ne è venuto fuori? non so dirtelo..
loro però sono i miei due maestri, subito dopo Allen e Bergman
Posta un commento