domenica 10 febbraio 2008

LA PAROLA AMORE ESISTE



Angela una bella donna romana sui trent’anni piena di fobie non riesce a far girare la propria vita. Sono proprio le sue fobie a darle la certezza di esistere. Fobie e regole su tutto: calpestare le connessure del selciato, camminando per strada, è pericoloso. Pronunciare la parola "sicuramente" è impossibile. Ogni colore ha significati positivi o negativi, e così i numeri: il 3 è amore, il 2 è la solitudine, la scissione, e l'11 non va, è 1più1; 26 è Dio, 27 è Dio più amore ossia l'amore perfetto e soprattutto non pronunciare mai la parola “sicuramente”. Frequentando lo studio del suo psico-terapeuta (di cui tra l’altro non si fida) incrocia un uomo che indossa un bel maglione rosso. E’ subito amore.
Questo è un film non è solo sull’amore ma anche sulla malattia e sulla guarigione, sulla serietà e profondità dell’amore che è un incrocio fortuito e casuale di eventi. La trama appare un po’ casuale all’insegna del “tutto può succedere” e infatti fino a venti minuti dalla fine non si riesce a capire come volgerà al termine, poi incidenti tanto fortuiti quanto forzati condurranno all’unione, forse, dei due personaggi legati dalla comune solitudine.
Una commedia dei sentimenti, volutamente ed esplicitamente “alla francese”, con personaggi che vivono l’impossibilità di comunicare, di capire sia se stessi che gli altri.
VOTO: 5,5

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono davvero lieto di ritrovare un tuo post, iniziavo a chiedermi che fine avessi fatto! :-)

Riguardo il film invece... mah... La Bruni Tedeschi non mi ha mai convinto fino in fondo.

rovistata ha detto...

grazie...
diciamo che un turbinio di cose mi ha fatto allontanare dal mio blog..

per quanto riguarda il film la Bruni Tedeschi ricorda una sbiadita D. Keaton in Io e Annie (ovviamente molto lontanamente)