Dopo Il grande freddo anche in Italia si fa un' esperienza tipo quella americana: ex liceali che rincontrandosi quindici anni dopo fanno un punto su quelli che sono stati , quelli che sarebbero voluti diventare e quelli che sono diventati. L'occasione è la rimpatriata organizzata da una compagna di classe esattamente quindici anni dopo l'ultimo anno del liceo. Questi anni hanno allontanato la classe e durante l'incontro sfilano "persone nuove": Nancy Brilli professione mantenuta di lusso, Massimo Ghini sinistro onorevole, Athina Cenci psicoanalista con nevrosi, Christian De Sica showman fallito, non manca l'immancabile zimbello della compagnia con Fabi Traversa, Angelo Bernabucci romanesco verace, Maurizio Ferrini inguaribile goliardo, Eleonora Giorgi separata inquieta per natura, Isa Gallinelli amica petulante... In ritardo e per ciò destinato a vittima sacrificale dall'intero gruppo Verdone detto “il Patata”. I Compagni di scuola sono un po' falliti e un po' arrivati, delusi e tristi, insicuri e tronfi, tutti salvo poche eccezioni sono incapaci di volare alto e rimangono legati a piccoli giochi meschini e sono pronti a riannodare vecchie rivalità e nuovi abusi. Il regista Verdone li osserva con voluto distacco senza parteggiare per nessuno o essere malevolo per qualcun altro. Il riso si fa amaro in primo piano il tempo che ci cambia e ci rovina, togliendoci di ingenuinità, capacità di stupirci, di scoprirci. E dopo l'inevitabile bagno notturno e una ritirata felliniana all'alba, ciascuno riprenderà la sua strada con qualche speranza o qualche amarezza in più.
Verdone in questo film ha abbandonato i personaggi macchietta che lo avevano reso famoso fino ad allora, mette in scena personaggi più complessi e con più spessore. In questo film si sorride di riso amaro, ci si può riconoscere e ci si può accettare o detestare. Verdone ha saputo dare un nuovo indirizzo al genere "commedia all'italiana".
VOTO: 7